Toscana Promozione Turistica e Associazione Nazionale “Città dell’olio” si sono unite per promuovere il turismo dell’olio e rilanciare una cultura di consumo consapevole di una produzione che rappresenta stili di vita e paesaggi.
In coerenza con un precedente protocollo d’intesa tra “Città dell’olio” e Regione Toscana del 2018, alla presenza della vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi e dell’assessore al turismo Leonardo Marras, c’è stata la firma dell’accordo sottoscritto dal direttore di Toscana Promozione turistica Francesco Tapinassi e dal presidente dell’associazione “Città dell’olio”, Michele Sonnessa, accompagnato dal coordinatore regionale Mario Agnelli, dal vicepresidente Marcello Bonechi e dal direttore Antonio Balenzano.
L’accordo dà il via a un progetto pilota strettamente connesso con “Vetrina Toscana”, il progetto di Regione Toscana che unisce tipicità, autenticità dei territori e attenzione all’ambiente. Grazie alla collaborazione degli assessorati all’agricoltura e al turismo e al sistema camerale, l’accordo consente di sviluppare un’offerta turistica collegata alla tradizione culinaria e alle eccellenze delle produzione regionale. Si tratta di azioni che rispondono anche alla tutela dei paesaggi, allo sviluppo sostenibile, soprattutto delle aree interne, grazie al turismo e che puntano sul rilancio delle produzioni e sulla conoscenza della qualità dell’olio extravergine di oliva, con i suoi benefici per la salute e il suo corretto uso in cucina.
L’accordo-quadro prevede azioni di co-branding da realizzare presso ristoranti, botteghe, aziende di produzione e trasformazione, creando efficaci sinergie in comunicazione e prevedendo la creazione di un modello di “turismo dell’olio” replicabile sulil mercato nazionale e internazionale.
“Una tappa importante soprattutto in un’annata difficile per l’olio – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Saccardi – a causa del clima e della mosca. Speriamo che le cose possano cambiare. Ma siccome è stata proprio un’annata difficile è importante provare a rilanciare e spingere sul valore di questo alimento che, non solo è buono e fa bene, ma è un prodotto fondamentale per le nostre colline e per la bellezza del nostro territorio. Quindi, fare in modo che l’olio sia anche dentro il circuito del turismo è una sfida che la Toscana deve portare avanti per farne un elemento di attrazione come è stato per il vino. Non a caso abbiamo fatto la legge sull’oleotursmo e i frantoi stanno diventando sempre più luoghi belli e di possibile destinazione turistica come le cantine. Credo che se riusciremo a far capire quanto il nostro olio sia un prodotto di qualità, ci potremo avvicinare sempre di più ai risultati che la nostra regione ottiene per il vino”.
“Non si scopre oggi il valore evocativo dell’olio – ha detto l’assessore al turismo Leonardo Marras – sia come prodotto ma anche come icona del paesaggio, della salute e della Toscana. Concetti molto presenti anche all’interno dell’Associazione toscana città dell’olio, che è nata proprio in Toscana, e che rappresentano caratteri distintivi della nostra regione. L’accordo è un passaggio ulteriore perché Vetrina Toscana consolidi il suo nuovo approccio che lega il mondo delle produzioni agricole e dell’enogastronomia toscana al viaggio. E il fatto che si possa stringere un’intesa di questo genere ci consolida, e rafforza questa traiettoria che Vetrina Toscana intende perseguire con grande attenzione fin dai primi passi che abbiamo fatto”.
Spiega Francesco Tapinassi, direttore di Toscana Promozioine Turistica: “E’ questo il terzo accordo con Vetrina Toscana nel giro di pochi mesi e ne siamo contenti. Questo con le Città dell’olio rappresenta un passo determinante, perché l’oleoturismo a livello nazionale è diventato un fenomeno crescente. I dati dell’Osservatorio ci confermano che il turista contemporaneo è sempre più alla ricerca di esperienze nuove che possano integrarsi con altre motivazioni di viaggio. E’ un turista consapevole, in cerca elementi concreti di tipicità che, nel caso dell’olio, hanno il vantaggio di essere organizzati anche turisticamente. Non solo quindi l’idea di fare passeggiate negli oliveti, ma anche quella di creare meccanismi nuovi di narrazione che presentano una grande produzione alimentare simbolica del paesaggio della Toscana. L’olio è un grande prodotto che ci divertiremo a raccontare soprattutto con l’idea di contribuire alla delocalizzazione del flusso turistici e alla tutela di un paesaggio connotato da una bellezzapervasiva grazie all’azioine dell’uomo”.
Ha dichiarato Michele Sonnessa, presidente delle Città dell’Olio: “Ad oggi, con le sue 58 Città dell’Olio su 462 soci, la Toscana è la regione con il maggior numero di aderenti e tra le più attive nella partecipazione ad eventi nazionali come la “Camminata tra gli olivi”, la “Merenda nell’oliveta”, “Olio in cattedra” e il Concorso Nazionale Turismo dell’Olio che ha raccolto centinaia di proposte turistiche a tema, in gran parte toscane. Grazie a questo accordo sono state gettate le basi per aumentare il prestigio della Regione Toscana, sostenere il legame con i territori e valorizzare il progetto “Vetrina Toscana” che unisce le competenze dell’agricoltura e del turismo. Ultimo, ma non meno importante, questo accordo rappresenta un modello replicabile in altre regioni anche per il ruolo di coordinamento delle regioni italiane in materia di turismo enogastronomico che la Toscana ha per delega del Governo”.