La fine dell’anno è sempre il momento per fare un bilancio dei mesi passati e per esprimere buoni propositi per quelli futuri. Non mi sottraggo a questo rito e inizio dal consuntivo.
Il 2023 è stato un anno positivo per il turismo in Toscana. I numeri ci dicono che i flussi turistici sono cresciuti e anche le stime per le presenze durante le festività – i dati veri e propri li potremo avere solo tra qualche settimana – ci confermano che per tutto l’anno si è mantenuta una tendenza che già conoscevamo: il contributo maggiore è arrivato dal mercato internazionale, mentre quello nazionale è un po’ calato.
Il dato totale, secondo le ultime rilevazioni di Irpet, evidenzia un +5,3% di presenze rispetto al 2022. Non siamo ancora ai livelli del 2019 ma ci siamo avvicinati molto. La riapertura dei mercati orientali, dopo gli anni di chiusura dovuti al Covid, ha fatto da traino per il turismo straniero, e la grande affluenza soprattutto nelle città d’arte e nelle mete collinari e montane hanno sopperito ai risultati un po’ meno brillanti delle località balneari.
L’elemento che ci preoccupa è invece quello legato al calo del mercato interno, sia italiano che toscano, che si riscontra soprattutto verso le destinazioni marittime, il comparto che ha sempre tradizionalmente rappresentato un punto di forza per la Toscana.
Stesso discorso per le vacanze durante le festività: complessivo aumento delle presenze rispetto allo scorso anno, con aumento degli stranieri (+5,7%) e diminuzione (-1,6%) degli italiani. Buoni risultati nelle città d’arte, meno ben le località della costa.
Ed eccoci, dunque, alla parte dei “buoni propositi” per l’anno nuovo.
Su alcuni fattori esterni, come l’aumento generalizzato dei prezzi e le dinamiche geopolitiche internazionali, è difficile immaginare un intervento diretto o una rapida inversione di tendenza; su altri abbiamo il dovere di intervenire per recuperare il terreno perduto. Penso in particolare all’organizzazione dell’offerta, che deve essere messa in condizione di utilizzare al massimo le potenzialità delle nuove tecnologie, ma anche ad alcune modifiche necessarie delle normative attuali, che probabilmente non rispondono più al mutato scenario della domanda.
Su questo ultimo aspetto vorrei spendere qualche parola in più.
Tra le riflessioni che stiamo infatti affrontando nel lavoro di revisione del testo unico sul turismo, vi è quella del domandarsi se il nostro sistema sia adeguato e in linea con la nuova domanda turistica, se il modello di governance attuato negli anni – la legge in vigore nasce nel 2016 all’indomani della riforma delle province – sia ancora attuale. Ci dobbiamo chiedere che tipo di evoluzione c’è stata nella fruizione turistica riguardo all’avvento della Gig economy e alla crescita delle attività turistiche gestite in forma non imprenditoriale, alla diffusione capillare dell’utilizzo delle tecnologie digitali, agli effetti della pandemia che ha ridisegnato il mondo e ridefinito le priorità e le richieste dei viaggiatori per quanto riguarda le abitudini di viaggio, le nuove domande come l’uso degli spazi per un lavoro agile, a distanza o per lunghi periodi di permanenza.
Davanti a tutto questo appare chiara l’esigenza di mettere mano a un aggiornamento, anche corposo, del nostro modo di promuovere e governare il turismo in Toscana.
Deve essere questo, quindi, il nostro obiettivo principale per il 2024. Mettere gli operatori turistici nelle condizioni di recuperare il terreno perduto e mantenere la nostra leadership in Italia, contribuendo con l’impegno a realizzare quello che è nelle nostre competenze, ovvero impostare una nuova governance capace di semplificare e razionalizzare, laddove possibile, ma anche intervenire attraverso gli investimenti pubblici per aiutare le imprese che ne hanno voglia ad investire, a scommettere su loro stesse per guadagnare posizioni sui mercati internazionali, anche grazie all’utilizzo dei fondi strutturali.
Vogliamo rispondere al meglio a tutto questo, e ci dobbiamo provare con ogni mezzo a nostra disposizione, partendo proprio dalle regole di ingaggio con una riforma organica ed equilibrata.
Il nostro sistema turistico ha già mostrato in passato, con una rapida ripresa post-Covid, le sue capacità di resilienza. Sono convinto che anche stavolta sapremo cogliere le opportunità per migliorarci e mantenere il posto che ci spetta, in Italia e nel mondo.
Assessore a economia e turismo della Regione Toscana
Leonardo Marras